top of page

Le 12 ore più fredde della mia vita

  • Immagine del redattore: Francesco Sangalli
    Francesco Sangalli
  • 29 nov 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 30 nov 2017



"Ciao ragazzi! Sentite, oggi è il mio compleanno e per festeggiarlo mi piacerebbe fare una cosa un po' diversa dal solito: che ne direste se questa sera prendessimo le bici e andassimo a dormire in cima al Monte San Primo?"


Ok, non è andata esattamente così, ma poco ci manca.


Per festeggiare il mio 22° compleanno decido di organizzare una festa di compleanno unica nel suo genere. Dopo un'intera estate passata a cercare di convincere i miei amici a dormire una notte sul Monte San Primo decido che su quella montagna ci sarei salito con o senza compagni di avventure.

Ed è così che il 26/10, il giorno prima del mio compleanno, mostro a tutti il mio progetto, e, forse proprio la convinzione con cui lo presento, spinge mio cugino ed un mio amico a seguirmi.


Partiamo così da Desio intorno alle 23.00 del giorno dopo con la macchina e raggiungiamo la Colma di Sormano, dove parcheggiamo, scarichiamo le bici e ci mettiamo gli zaini in spalla.

Fin dai primi metri diventa chiaro che abbiamo sottovalutato la difficoltà della salita: la pendenza non è esagerata, la strada è abbastanza ben segnalata ed il sentiero largo, ma noi lo stiamo facendo di notte, con un freddo ed un vento che non ci aspettavamo essere così forte. Fortunatamente però l'euforia è talmente tanta da permetterci di salire più o meno agevolmente fino in vetta (tolti gli ultimi 500 metri che dobbiamo fare a spinta, perché il sentiero si stringe improvvisamente portandosi in cresta, ed al buio non ci sembra il caso di farlo in sella alle nostre bici).



Arriviamo alla croce che si trova in cima alla montagna più alta del triangolo lariano e godiamo di due spettacoli meravigliosi: girandoci verso sud possiamo vedere la pianura padana costellata di migliaia di luci, quasi come se fosse un albero di natale, mentre girandoci verso nord ammiriamo lo spettacolo del lago di Como con le case illuminate a fargli da collana.

Ci piacerebbe tanto fare un sacco di foto, ma purtroppo il vento è così forte da ribaltare i cavalletti con le nostre macchine fotografiche, e dobbiamo quindi rinunciarci. Forse però è meglio così, perché d'ora in poi quei panorami rimarranno per sempre impressi nei nostri cuori.



Dopo pochi minuti dall'arrivo in vetta un certo languorino allo stomaco ci fa capire che abbiamo bisogno di mangiare qualcosa, così prendiamo il nostro fornelletto col pentolino e ci cuciniamo una calda zuppa ai funghi, che ci sembra una vera prelibatezza.




Dopo aver cenato ci chiudiamo immediatamente nei nostri sacchi a pelo, cercando di proteggerci come possiamo dal vento incessante che ci sta tormentando da quando siamo saliti in sella qualche ora prima.

Aspettiamo per ore che il sonno ci colga sotto il cielo stellato (non abbiamo la tenda, che è solo da due posti), ma non c'è proprio nulla da fare: dopo ore che sembrano infinite accogliamo quasi con gioia il suono della sveglia mattutina puntata per le 6.00 (così da poter vedere l'alba).

Con nostra grande costernazione però vediamo nuvole ad est, cosa che ci impedirà di vedere l'alba, uno dei motivi che maggiormente ci aveva spinto ad intraprendere quell'avventura.

Fortunatamente però quelle sono le uniche nuvole in cielo, e questo ci permette di rifarci pochi minuti dopo con gli splendidi panorami della sera prima visti alla luce del giorno: davvero meravigliosi.



Dopo esserci riempiti gli occhi di tanta bellezza e aver mangiato qualche biscotto per riprendere un po' di energie prepariamo gli zaini, pronti per una divertente discesa.

Appena pronti ci lanciamo quindi a capofitto per il sentiero che avevamo faticosamente risalito la sera prima, incontrando delle capre e degli escursionisti mattinieri che ci guardano con facce molto stupite ma amichevoli.

Inutile dire che la discesa dura molto meno della salita, e così in men che non si dica ci ritroviamo al parcheggio da cui eravamo partiti appena 12 ore prima, concludendo dunque una delle avventure più brevi e fredde della nostra vita.




Se questo racconto ti è piaciuto che ne diresti di vedere anche il video? Basta cliccare qui sotto!


Comments


  • White Facebook Icon
  • White Instagram Icon
  • White YouTube Icon
Su di me

Ciao a tutti!

Mi chiamo Francesco Sangalli e sono nato a Desio, città in cui tutt'ora vivo e da cui partono tutti i miei viaggi.

Fin da piccolo sono sempre andato alla ricerca di nuove avventure in mondi fantasiosi pieni di draghi, di castelli e di cose meravigliose. Crescendo ho poi capito....

 

Read More

 

Join my mailing list
  • White Facebook Icon
  • White YouTube Icon

© 2023 by Going Places. Proudly created with Wix.com

bottom of page