ByBike travels 2017: a spasso per l'Italia (parte 4)
- Francesco Sangalli
- 12 gen 2018
- Tempo di lettura: 5 min

Dedicato ad una donna, una suora, una amica.
L’ultima parte del nostro viaggio comincia all'alba del nono giorno dalla terrazza del bar di quei due gentilissimi signori conosciuti la sera prima dopo cena.
Seguendo le indicazioni che ci hanno dato affrontiamo la discesa che ci separa da San Marino in poco tempo, fermandoci ogni tanto solo per fare qualche video.
In men che non si dica ci troviamo così al confine con questo stato diverso ed allo stesso tempo tanto simile all’Italia da non percepire alcuna differenza.

Ancora una volta la salita non è facilissima (nessuna salita è facile, soprattutto se si portano circa 15 kg di bagaglio e si sono percorsi più di 800km negli ultimi 10 giorni), ma la certezza che si tratta dell’ultima del nostro viaggio la rende più lieve.
Arriviamo in cima intorno alle 11 del mattino, concludendo a metà giornata la nostra decima tappa.
Ci concediamo dunque una prima visita della città vecchia, dove mangiamo anche una piadina, per poi recarci all’ostello che abbiamo prenotato.
Per la seconda volta nel nostro viaggio troviamo l’aria condizionata in camera, e non possiamo che esserne più che grati.
Ci laviamo, ci riposiamo e facciamo una merenda con latte e cereali (dopo aver fatto un’altra piccola spesa per gli ultimi giorni della nostra avventura).

In ostello conosciamo un’altra cicloturista: è francese ed è partita da Parigi qualche mese fa per attraversale tutta l’Italia raggiungendo Napoli. Dopo essere arrivata a destinazione ha risalito tutta la penisola e probabilmente ora pedalerà fino in Germania per poi tornare a casa, ma non ha ancora deciso.
Ammirati dalla sua avventura le facciamo i complimenti e ci scambiamo qualche parere sulla reciproca attrezzatura e dopo averla salutata cominciamo già a sognare il prossimo grande viaggio.
Dopo cena torniamo a piedi alla città vecchia, per vedere il tramonto dietro alle montagne: davvero stupendo.

Torniamo dunque in ostello, dove, dopo aver rifatti i bagagli, ci addormentiamo.
Sarà per il letto comodo, sarà per l’aria condizionata, sarà per la stanchezza dovuta al caldo nonostante il riposo degli ultimi giorni ma proprio non sentiamo la sveglia al mattino dopo, e così ci alziamo con un’ora di ritardo.
Poco male, infatti grazie a questo possiamo affrontare la nostra ultima discesa ammirando il sole sorgere dal mare: ma quanti spettacoli meravigliosi ha da offrire la natura?
Il programma è di arrivare a Desio in 4 tappe da circa 95 km l’una (per un totale di 380km), ma già a Faenza pensiamo di cambiare: il caldo è diventato un problema troppo difficile da gestire.

Alle 11.00 la temperatura supera i 40° e non accenna minimamente a scendere fino a dopo le 16.00, bloccandoci quindi per più di 4 ore in un parco dove cerchiamo un po’ di refrigerio.
Decidiamo così di sfruttare maggiormente le ore serali pedalando anche dopo il tramonto, progettando dunque di arrivare a casa in tre giorni invece di quattro (percorrendo però lo stesso numero di chilometri).
Dopo una sosta per la cena a Bologna (di cui ci innamoriamo perdutamente) ripartiamo con l’intento di pedalare fino a quando non ci si chiudono gli occhi per poi addormentarci dove capita e ripartire il mattino seguente.
Non sappiamo se per la freschezza della notte o per delle energie trovate chissà dove ma riusciamo a pedalare abbastanza agevolmente fino al Po, dopo il quale dobbiamo però fermarci per forza per un po’ di sonno.

Ripartiamo dopo circa un’ora con il sole che non è ancora sorto, risoluti a sfruttare ogni secondo di “basse” temperature che abbiamo a disposizione.
L’assenza di sonno si fa però sentire, tanto che il breve tratto tra il parcheggio dove ci siamo fermati a dormire e Cremona (dove ci fermiamo a fare colazione) ci pare interminabile.
Durante la colazione controlliamo la distanza percorsa e quella che ci separa ancora da casa.
Rimaniamo allibiti da ciò che abbiamo fatto: tra la giornata di ieri e la notte abbiamo percorso più di 280km, lasciandone quindi poco meno di 100 per arrivare a Desio.

L’idea di raggiungere casa in giornata si affaccia improvvisamente alle nostre menti, essendo ormai un’impresa più che alla nostra portata.
Dopo un’altra piccola spesa ripartiamo carichissimi, dimentichi però del nostro inseparabile compagno di viaggio: il caldo.
Torna infatti a trovarci già verso le 10.00 del mattino, quando la temperatura registrata supera abbondantemente i 35°C.
Questo ultimo “imprevisto” ci stanca terribilmente, togliendo energie sia alle nostre gambe che alle nostre teste. È per questo forse che decidiamo di non fermarci durante le ore più calde del giorno dato che vogliamo ormai soltanto arrivare a Desio il prima possibile.
Pedalare per svariati chilometri sotto questo sole senza soste sarebbe però impossibile, e così ci fermiamo ogni 10km circa per una breve sosta all’ombra di una decina di minuti per riprenderci un attimo.

È in questo modo che, incredibilmente, arriviamo nei pressi di Monza, dove facciamo l’ultima spesa del nostro viaggio (un paio di bottiglie di acqua fresca e una di succo: finiscono quasi immediatamente).
Nonostante la vicinanza a casa però non riusciamo a capire dove ci troviamo, e soprattutto non riusciamo a trovare una strada che sia percorribile senza troppi rischi dalle nostre biciclette (il navigatore ci continua a rimandare su di una strada troppo trafficata e troppo stretta per i nostri gusti).
Grazie poi alle indicazioni di un gentilissimo signore riusciamo in qualche modo ad arrivare al parco di Monza, che circa 12 giorni prima avevamo passato con le gambe fresche ed il cuore pieno di un profondo desiderio di avventura.
Da lì arrivare a Desio è un attimo.
In piazza troviamo ad accoglierci la famiglia di Riccardo ed alcuni amici, che ci regalano anche due magliette dedicate al nostro viaggio: un regalo più che apprezzato!!

Ripensiamo così a quello che abbiamo fatto, ai chilometri percorsi, ai luoghi visitati ed alle persone conosciute.
Siamo felicissimi di essere tornati a casa, ma siamo ancora più felici di tutto ciò che abbiamo vissuto: siamo cresciuti molto da quando siamo partiti, abbiamo imparato che sono davvero pochissime le cose indispensabili, abbiamo imparato ad apprezzare la bontà del cibo e la comodità dei letti, abbiamo imparato ad arrangiarci in situazioni in cui non avevamo altra scelta che cavarcela da soli e soprattutto abbiamo imparato ad essere felici e basta, senza altri pensieri per la testa se non il vivere a pieno la nostra vita.
È stato un viaggio incredibile e meraviglioso, che non ha fatto altro che stimolarci a pensare a nuove e più avventurose imprese.
Siamo immensamente grati a tutti coloro che ci hanno aiutato in qualunque modo, che sia stato il darci ospitalità o anche il solo fornirci indicazioni, e vorremmo ringraziare moltissimo sia tutti coloro che hanno seguito i nostri aggiornamenti sui vari social sia voi che siete arrivati alla fine di questo racconto.
Speriamo davvero che vi sia piaciuto, e speriamo ancora di più di aver risvegliato in voi quel pizzico di follia necessario per seguire quell’innato desiderio di avventura che c’è in ognuno di noi e partire per un viaggio in bicicletta: possiamo assicurarvi che non ve ne pentirete!!
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